DISTURBI E PATOLOGIE

Paralisi celebrali infantili

Paralisi celebrali infantili

Disturbi - Neuropsicomotricità 31/08/2017

La PCI è considerata una “turba permanente ma non immodificabile della postura e del movimento, dovuta ad un alterazione organica e non progressiva della funzione, incorsa in epoca pre-peri- postnatale prima che si completi lo sviluppo del SNC. “Permanente” perché la lesione subita dalla struttura dell'encefalo non regredisce, ma “non immodificabile” perché, sia dal punto di vista funzionale che strutturale, il SNC mette in atto meccanismi di recupero: recupero possibile grazie al fenomeno della plasticità neuronale che è più attivo nei primi anni di vita, motivo per cui è fondamentale l'intervento riabilitativo precoce. Nella PCI il disturbo è TONICO-POSTURO- MOTORIO, prevalentemente motorio ma non esclusivamente poiché le competenze compromesse sono anche quelle visive, visuopercettive, linguistiche, prassiche, cognitive. L'approccio riabilitativo, pertanto deve essere precoce intensivo e globale, perché si attuino i meccanismi di recupero, l'integrazione delle competenze e la migliore organizzazione funzionale. In un programma di intervento riabilitativo globale le competenze grosso-motorie vengono richiamate in un contesto di programmazione di un movimento allo scopo di raggiungere un obiettivo prefissato, inteso come gioco desiderato poiché la terapia neuro psicomotoria è sempre mediata dal gioco e basata sulla motivazione. Tuttavia, l'approccio globale non può prescindere da un'analisi di quanto le componenti “settoriali'” (muscoli, articolazioni, tendini) del movimento influiscano sulla programmazione e la realizzazione dell'atto Motorio. La prematurità è la causa principale di PCI. L'osservazione dei pattern motori del bambino molto piccolo (i General Movements), che sono movimenti globali che coinvolgono tutti i segmenti corporei, sono i parametri di valutazione clinica più appropriati, a causa della loro complessità e della loro lunga durata ed elevata frequenza. La qualità di questi movimenti è fondamentale poiché dei movimenti che mancano di complessità poiché lenti e monotomi, o rapidi e caotici , con marcata riduzione della graduale fluttuazione in ampiezza , forza e velocità sono predittivi di una lesione cerebrale. Le PCI sono di tre forme: EMIPLEGIA: paralisi di natura unilaterale che interessa solo una metà del corpo, quasi sempre di tipo spastico. L'emiplegia è caratterizzata da una riduzione del repertorio motorio dell'emilato affetto. Inoltre sono presenti dei movimenti associati (sincinesie), frequenti i disturbi della stereoagnosia, retrazioni muscolari e alterazioni della accrescimento osseo. Sono bambini che imparano a svolgere le attività solo con una mano in maniera efficiente poiché sviluppano delle strategie adattive incredibili. DIPLEGIA: Paralisi Cerebrale in cui l'interessamento degli arti omologhi del paziente è abbastanza simmetrico e quando in relazione a segni come ipertonia, debolezza e ad attività motorie, come stare in piedi o camminare e manipolare, la compromissione degli arti inferiori risulta significativamente maggiore a quella degli arti superiori. I diplegici sono in grado di arrivare alla stazione eretta e al cammino e di conservarli per un certo periodo della vita. In alcuni pazienti sono presenti difficoltà prassiche , problemi dispercettivi, paralisi di sguardo e problemi di equilibrio. I bambini con diplegia raggiungono un linguaggio accettabile ma possono presentare problemi fonologici . TETRAPARESI: interessamento equivalente di tutti e quattro gli arti. Spesso i bambini presentano ritardo mentale spesso importante, disturbi visivi frequenti, possibili deficit uditivi, disordini della masticazione, deglutizione , mimica e linguaggio ed epilessia . Non tutte le forme di tetra paresi hanno una buona risposta antigravitaria ed arrivano alla verticalizzazione e alla deambulazione. In quasi tutte le forme di PCI c'e una componente di dispercezione che necessita di accorgimenti posturali mirati al contenimento,

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