DISTURBI E PATOLOGIE
Disturbi - Neuropsicomotricità 31/08/2017
Spesso si abusa del termine ritardo psicomotorio e si utilizza come diagnosi transitoria, di attesa di altre patologie non completamente conclamate. Il Ritardo Psicomotorio è un ritardo evolutivo globale in assenza di lesioni centrali o periferiche, carenze specifiche dell'organizzazione motoria, patologie neuropsichiatriche e patologie genetiche. Le cause possono essere: fattori dismaturativi del Sistema Nervoso non specificabili, ospedalizzazioni e carenze ambientali. Il ritardo psicomotorio può essere ARMONICO quando si ha un ritardo di tutte le aree dello sviluppo omogeneo ed equilibrato. Oppure DISARMONICO quando solo alcuni settori dello sviluppo risultano meno evoluti. Nella esperienza clinica si osserva che a volte il ritardo psicomotorio è la prima espressione di un ritardo cognitivo poiché a volte è una fase che accompagna il bambino nei primi 6 anni e si manifesta con difficoltà ad utilizzare con variabilità schemi motori che possiede. Quando il bambino risponde con delle rapide modifiche alle sollecitazioni terapeutiche viene confermata la diagnosi di RPM. Quando invece l'evoluzione ritarda e le disarmonie sono marcate è probabile che il RPM sia solo un segnale precoce di uno sviluppo che poi sfocia in altre patologie come ritardo cognitivo, disprassia, che potrebbero poi avere ripercussioni sugli apprendimenti scolastici (disgrafia-discalculia). Infatti l'età della diagnosi non deve superare i 6-7 anni di vita in quanto questa forma tende a modificarsi con il passare del tempo verso una risoluzione o verso altre patologie. In questo caso la terapia neuro psicomotoria diventa anche preventiva poiché si conosce il suo probabile sviluppo. Sintomi - Ritardo lieve nel raggiungimento di tutte le tappe dello sviluppo (es. deambulazione o controllo della posizione seduta) - Scarsa variabilità nei passaggi posturali - Equilibrio e coordinazione motoria fine e grossolana deficitarie - Deficit nella qualità motoria - Scarsa dissociazione delle dita nella prensione - Difficoltà relazionali e scarsa tolleranza alla frustrazione: sono i bambini che non giocano con i pari se vengono coinvolti in attività motorie (es.calcio),diventano iperattivi ( come modalità di evasione della richiesta) o si rifiutano di svolgere attività più complesse. - Difficoltà nella percezione e rappresentazione dello schema corporeo che poi si manifestano nella scarsa capacità di costruzione di una figura umana collocando adeguatamente tutte le parti.
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