DISTURBI E PATOLOGIE

ADHD: Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

ADHD: Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

Disturbi - Neuropsicomotricità 12/05/2017

Il bambino con ADHD ha un comportamento caratterizzato da disattenzione, impulsività e iperattività e generalmente non viene fatta diagnosi prima dei 6-7 anni.

Per iperattività si intende un'attività motoria eccessiva rispetto alla situazione e non finalizzata al raggiungimento di uno scopo. Secondo il DSM IV:

  1. Spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia
  2. Spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto
  3. Spesso scorazza o salta dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo.
  4. Spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi ad attività divertenti in modo tranquillo
  5. E' spesso “sotto pressione” o agisce come se fosse “motorizzato”
  6. Spesso parla tanto

Per impulsività di intende la tendenza ad agire in base ad un impulso, quindi senza riflettere ne badare alle conseguenze.

Secondo il DSM IV:

  1. spesso risponde prima che le domande siano completate
  2. spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno
  3. spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per esempio si intromette nelle conversazioni e nei giochi).

Per disattenzione si intende la scarsa o incapacità di selezionale gli stimoli e di mettere in azione i meccanismi che provvedono a immagazzinare e memorizzare le informazioni (memoria di lavoro) con conseguenza diretta sulle prestazioni nei compiti di vigilanza. Secondo il DSM IV:

  1. spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro, o in altre attività
  2. spesso ha difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti e sulle attività di gioco
  3. spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente
  4. spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze
  5. spesso ha difficoltà nell'organizzarsi nei compiti e nelle attività
  6. spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto
  7. spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (giocattoli, matite, libri)
  8. spesso è facilmente distratto da stimoli estranei
  9. spesso è sbadato nelle attività quotidiane.

L'ADHD è un disordine della regolazione (disfunzione inibitoria), del pensiero e dell'azione. Esistono tre profili di ADHD :sottotipo con disattenzione prevalente, sottotipo con iperattività prevalente, sottotipo combinato.

Per fare diagnosi è necessario che i sintomi siano presenti prima dei 7 anni e che ci sia una certa menomazione in almeno due contesti sociali.

Sulle cause è stata formulata un ipotesi genetica, un ipotesi neurochimica (i livelli di dopamina e noradrenalina sono inferiori nei bambini con adhd rispetto agli altri) e fattori di rischio (età gestazionale inferiore alla 32 settimana, basso peso alla nascita, indice di Apgar inferiore ai 6).

Il deficit dell'inibizione, presente nell'adhd, determina una compromissione delle funzioni esecutive (memoria di lavoro, autoregolazione e controllo motorio) per cui le funzioni danneggiate saranno anche l'autoregolarizzazione dell'umore e della motivazione.

L'attenzione nel bambini con ADHD non è carente, ma è mal utilizzata. Le maggiori difficoltà dei nostri bambini sono:

  1. nell'orientamento volontario dell'attenzione
  2. nel mantenimento prolungato
  3. nello spostamento dell'attenzione

Spesso i bambini in età prescolare manifestano agitazione motoria,difficoltà nella sfera percettiva,ritardo di linguaggio e difficoltà nella regolazione del sonno e dell'alimentazione; mentre in epoca scolare scarso apprendimento scolastico con instabilità motoria.

L'intervento su bambini con Adhd più in uso è quello cognitivo comportamentale con bambini dai 7 anni ai 12 anni, ma anche altri tipi come il coping power program quando l'adhd sfocia in disturbo della condotta o disturbo aggressivo.

Tuttavia i trattamenti cognitivi svolgono un duplice lavoro: promuovono lo sviluppo sia dell'attenzione e il potenziamento del Sistema Esecutivo (S. E.) per ampliare le risorse dedicate alla funzione stessa. L'adhd ha un alta commorbidità con il disturbo oppositorio provocatorio e con il disturbo della condotta.

La terapia neuopsicomotoria ha come obiettivo portare il bambino tramite un ‘attenta presa di coscienza della sua difficoltà di regolazione e di inibizione della prima risposta, alla regolazione autonoma mediante un processo di condizionamento e l'apprendimento da parte del bambino di strategia per controllare la sua impulsività.

Obiettivo primario è ridurre i comportamenti non adattivi, apprendendo la capacità di trattenere le reazioni impulsive, produrre soluzioni alternative, riconoscere e gestire le emozioni aumentando atteggiamenti positivi, e l'autostima poiché i bambini con adhd si appropriano dell'aggettivo di “cattivi, svogliati e fannulloni”che gli viene attribuito spesso a scuola e non credono più nelle valenze positive che hanno.

Fondamentale e incluso nel progetto terapeutico è il parent training con i genitori attraverso il quale si aiutano i genitori a individuare gli strumenti utili per la corretta gestione comportamentale del proprio figlio nelle diverse situazioni, e per calare il livello generale di stress a carico della famiglia.

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